"Viaggiare è come innamorarsi:
il mondo si fa nuovo"
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Jan Myrdal
"Di confini non ne ho mai visto uno.
Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone"
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Thor Heyerdahl
Expat
Chi è un expat?
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Un expat è colui che è espatriato, più precisamente qualcuno che ha cambiato luogo di origine: di nascita o dove ha vissuto per ultimo.
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In generale l´expat abbandona il proprio luogo di origine per un'altra nazione per motivi che possono essere personali, di studio, affettivi o lavorativi e per un periodo limitato. Tuttavia aumentano i casi di expat che, dato l´incremento della qualità della vita sperimentato nel paese ospitante, non faranno più ritorno nel paese di provenienza.
Come accennavo in precedenza possono essere diversi i motivi che spingono qualcuno a diventare un expat, eccone alcuni in sintesi:
Personali
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dopo esserci innamorati di una persona decidiamo di raggiungerla
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dopo esserci innamorati di un luogo decidiamo di trasferirci
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profonda insoddisfazione nei confronti del luogo in cui si vive
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motivazione al cambiamento
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fuga da situazioni e persone spiacevoli
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spirito esplorativo
Economici
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migliore mercato del lavoro
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migliori condizioni di lavoro
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maggiori diritti e maggior potere contrattuale per il lavoratore
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miglior rapporto tra i costi/benefici e qualità della vita
Sociali
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miglior welfare del paese ospitante
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presenza di più diritti per la persona e per la famiglia
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gli usi e costumi del paese ospitante sono più simili allo stile di vita che si desidera condurre
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lo Stato del paese ospitante è percepito migliore di quello di provenienza
La parola chiave per comprendere i processi psicologici e sociali che vive un expat è il viaggio.
Nel nuovo paese sono presenti regole e culture diverse, il soggetto deve adattarsi ad un nuovo ambiente cercando di conservare la propria identità evitandone lo sgretolamento.
L´immagine che gli altri hanno di noi è modificata e filtrata attraverso la nuova lingua che, inizialmente, appare più un limite che una risorsa.
Nel viaggiatore si attivano processi costanti di cambiamento, assimilazione e aggiustamento che possono creare conflitti di carattere emotivo e psicologico. Per quanto molti di questi processi cognitivi siano naturali, automatici e spontanei può accadere che per motivi diversi smettano di essere funzionali.
Nella prassi clinica con pazienti italiani che risiedono a Berlino, ho potuto notare quanto sia importante non sottovalutare i cambiamenti in atto e non lasciare che questi ultimi sfuggano al nostro controllo rendendoci meno protagonisti delle nostre scelte.
Un intervento mirato e a breve termine con gli strumenti della terapia cognitivo - comportamentale aiuta i pazienti a sbloccare e modificare schemi comportamentali disfunzionali favorendo l´integrazione e l´adattamento nella nuova cultura.
Buon viaggio a tutte e a tutti!
Vito Manduano